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TORRE CIVICA

 

La Torre Civica, o Torre dell'Orologio, sita in Piazza Mazzini, fu costruita nel 1244 per ordine di Federico II dal suo Vicario Ezzelino da Romano. Ciò si deduce da un'iscrizione incisa su una lapide di marmo collocata all'esterno sul lato sinistro della Torre. In occasione dei restauri compiuti nel 1504, la Torre fu sopraelevata e venne costruita l'attuale cella campanaria. La campana risale al XV° secolo ed è fregiata, secondo alcuni storici, di caratteri longobardi. Curiosa è l'origine di questa iscrizione, nonchè della reale appartenenza etnica e dell'alfabeto adottato. Nella campana vi è incisa una leggenda, la cui traduzione in italiano recita:

"Martino è il mio nome. Il mio suono è così sonoro da essere intenso. Voglia Iddio conservarlo dovunque. Walter Karives mi fece nell'anno 1482" .

Lo scritto risulta in lingua parlata a Bruges, caoitale delle Fiandre Occidentali, detta la "Venezia del Nord". Si può ipotizzare che con il commercio esercitato da Venezia nelle Fiandre, la campana fiamminga sia potuta capitare a Monselice. E' significativo che detta campana sia conosciuta a tutti con il nome di " Martino".

Venute meno le esigenze militari, dopo la sconfitta di Agnadello nel 1509, la Torre fu utilizzata per usi civili e al pianterreno fu collocata la Camera dei Pegni. Successivamente, a seguito del trasferimento del Monte di Pietà nel Palazzo della Loggetta, il locale della Torre diviene sede dell'archivio e e cancelleria notarilefino al 1850 circa, anno in cui fu trasferita a Padova.

Sotto la dominazione austriaca i locali furono utilizzati dalla guardia militare e nel 1866 dalla guardia nazionale. 

Una volta abolito il corpo della guardia nazionale, lo stanzone venne usato come dormitorio degli accenditori della pubblica illuminazione. Cessata l'illuminazione a petrolio, il locale ebbe varie altre destinazioni di uso comunale. Nel dopoguerra, per un certo periodo, i locali furono adibiti a deposito per le associazioni d'arma.

La Torre Civica ospita un orologio perfettamente funzionante, di cui però non si hanno notizie certe circa l'installazione. Si sa però che nei registri di pagamento della seconda metà del XVI secolo risultano modifiche e riparazioni all'orologio comunale. Si è dunque ipotizzato che l'installazione risalga ad un periodo compreso tra il 1504 e il 1563. Al 25 febbraio 1563 si riferiscono, infatti, alcuni documenti di un pagamento eseguito a favore di Nicolò Pozzonovo per 

"aggiustare le ore della piazza".

Nel 1825, per omaggiare l'imperatore Francesco I di passaggio a Monselice, si procedette al posizionamento del nuovo quadrante dell'orologio, in pietra di Costoza.

Nel 1881 il quadrante viene sostituito con uno trasparente, che veniva illuminato dall'interno con due lanterne a petrolio.

Nel 1895 con l'avcvento dell'energia elettrica, l'illuminazione dell'orologio viene sostituia con lampadine elettriche. 

Nel 1940 si pensò di illuminarlo dall'esterno mediante un faro che dal palazzo centrale della piazza proiettasse luce sul quadrante.

Va sottolineato che fin dal XVI sec. la Torre ospitava l'abitazione del custode, il quale, oltre all'obbligo di caricare, regolare e conservare l'orologio, aveva anche quello di suonare le campane nelle occasioni prescritte.

La Torre è stata dichiarata monumento nazionale.

Tutt'ora l'orologio è punto di riferimeno per la città, funziona e viene regolarmente caricato a mano seguendo una tecnica in auge fin dalla sua costruzione. Il caricamento dell'orologio viene effettuato dal 1990 dal signor Erminio Piva coadiuvato da qualche anno dal signor Italo Girotto, in nome e per conto dell'Associazione Pro Loco Monselice, che dal 2013 ha la sede ufficiale nella Torre.