La storia di Monselice

La città di Monselice prende il proprio nome da “Mons Silicis”, l’originario titolo del monte della Rocca. E’ proprio ai piedi di questo e del Monte Ricco che sorge la cittadina. Monselice comincia ad assumere i contorni che conosciamo oggi solamente con l’arrivo dei Longobardi nel VII secolo.

“Mons Silicis” significa propriamente “Monte della Selce” o “Monte della Pietra”, riferente all’abbondante presenza di Selce e alle estrazioni di Pietra sul Monte della Rocca. I suoi insediamenti risalgono all’epoca paleoveneta corrispondenti al II millennio a.C.

Medioevo

L’epoca fulcro della storia di monselice fu quella del medioevo, in cui si trasformò in un centro urbano grazie alle prime fortificazioni della Rocca.

Età Moderna

Nell’età moderna la città iniziò a mutare grazie agli elementi rinascimentali innestati e proseguì l’insediamento nelle campagne circostanti.

Età contemporanea

Con l’arrivo dell’ottocento le mura e le torri diventano un ostacolo per l’espansione della città, motivo per cui furono parzialmente abbattute.

Il Cortometraggio

Qui potrete trovare un cortometraggio realizzato dalla classe 5^DSA dell'Istituto Cattaneo-Mattei di Monselice. Gli alunni hanno messo in scena una piccola storia per accompagnare lo spettatore attraverso una visita dei luoghi più importanti della città.

In soli 10 minuti scoprirete luoghi ed informazioni vitali per esplorare il territorio monselicense, dando uno sguardo ai suoi tesori artistici, architettonici ed enogastronomici.

Il Medioevo


L’insediamento a Monselice fu abbastanza precoce, favorito dall’intersezione tra strade e corsi d’acqua. La nascita di Monselice come centro urbano avviene intorno al V-VI secolo, grazie alle prime fortificazioni bizantine della Rocca, fortificazione molto importante dal punto di vista della strategia difensiva. Dopo l'invasione dei Franchi, la struttura esistente venne ulteriormente rafforzata: intorno all'anno 1000 era costituita da insediamenti alle pendici della Rocca, e da un nucleo difensivo il cui scopo era la protezione del ponte sul fiume Vigenzone. Fu una delle poche città della Venetia a non essere occupata dai Longobardi grazie alla possibile presenza di una guarnigione bizantina in città.

Nel 602 Monselice fu però conquistata dai longobardi di Agilulfo. L'aumento della popolazione locale nell'XI secolo favorì nuovi insediamenti abitativi, così facendo Monselice fu elevata a comune a metà del XII secolo. Ezzelino III da Romano, vicario dell'imperatore tedesco Federico II in Veneto, perfezionò il sistema murario, ampliandolo fino a chiudere completamente il centro abitato, e ristrutturò il Mastio della Rocca, costruì la Torre civica e il palazzo chiamato appunto “di Ezzelino”, parte del Castello di Monselice.

Dall'XIV secolo al XV

All'inizio del XIV secolo la città fu al centro di un'aspra contesa militare tra Verona e Padova. Nell'estate del 1337 iniziò il prolungato assedio di Marsilio da Carrara, la città si arrenderà e si consegnerà il 19 agosto del 1338 a Ubertino da Carrara, che alla fine occupò Monselice e la fece diventare un avamposto difensivo di Padova verso Sud. Fu ampliato e ulteriormente rafforzato il tracciato delle mura di Ezzelino, e nella seconda metà del XIV secolo fu adottata la configurazione finale: una cerchia esterna provvista di torri e di monumentali porte di accesso e quattro cerchie interne, che risalgono la Rocca fino al torrione sulla vetta.

Nel 1405 con l'inglobamento di Monselice nel territorio della Repubblica di Venezia si ebbe la massima capacità difensiva, indirizzata però più ai traffici e ai commerci, fino al momento in cui diventò centro di soggiorno e di villeggiatura per le nobili famiglie veneziane.

Visita il museo di Monselice

Il Museo San Paolo è un museo di monselicense situato in prossimità della loggetta.

Il Progetto del Complesso monumentale di San Paolo ha come obiettivo la valorizzazione dell’ex chiesa di San Paolo, con le sue molteplici fasi edilizie, e al tempo stesso della millenaria storia della città di Monselice, ciò grazie a un percorso di visita che permette di valorizzare l’area archeologica custodita all’interno del Complesso e di dar vita a un Museo della Città.

Trova il museo

L'età moderna


Tra il ‘400 e il ‘500 la città, principalmente medioevale, inizia a mutare con l’innesto di elementi rinascimentali. Le famiglie nobili veneziane acquistano ampie proprietà terriere in centro e nelle campagne circostanti, ne è un esempio la famiglia Marcello che prende proprietà del palazzo di Ezzelino ampliandolo e arricchendolo; la famiglia Duodo invece si insedia sul lato sud della Rocca e realizza splendide architetture arrivate intatte ai giorni nostri; la famiglia Nani costruisce l'omonima villa.

Il centro urbano si arricchisce poi di elementi barocchi con la costruzione della Loggia del Monte di Pietà, la ristrutturazione della chiesa di San Paolo, i palazzi Fezzi e Branchini; altre famiglie veneziane costruiscono le loro ville appena fuori delle porte urbane e prosegue anche l'insediamento nelle campagne circostanti ampliando così le dimensioni dell’insediamento.

L'età contemporanea


L'Ottocento vede la città di Monselice affacciarsi all'epoca moderna, in questo periodo le mura e le torri, costruite per fortificare la città, vengono considerate come un ostacolo per l’espansione urbana, per questo motivo, alla metà del secolo viene abbattuto parte del perimetro esterno delle mura e le monumentali porte di accesso della città. Ai giorni nostri si presentano comunque ampie testimonianze della città medioevale come la Torre civica, buoni tratti di mura e soprattutto il monumentale complesso del Castello. Risulta essere intatto il patrimonio edilizio del periodo veneziano.

La Seconda Guerra Mondiale

Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica sociale italiana, Ida Brunelli Lenti, di Monselice, si rese protagonista di un importante evento di resistenza civile italiana all'Olocausto. Entrata giovanissima a servizio di una famiglia ebrea ungherese si trovò a fare da mamma a tre bambini di pochi anni più giovani di lei, dopo la morte dei loro genitori, il padre venne richiamato alle armi in Ungheria e la madre morì di malattia. Ida Brunelli tenne nascosta a tutti l'identità ebraica dei bambini e li condusse con sé dalla propria madre a Monselice.

Continuò a prendersi cura dei bambini anche quando fu trovata per loro una sistemazione sicura in un istituto cattolico. Subito dopo la Liberazione si mise in contatto con la Brigata ebraica accompagnando di persona i ragazzi fino al loro imbarco a Napoli per la Palestina. Per questo impegno di solidarietà, il 24 febbraio 1993, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme le ha conferito l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.