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Storia di Monselice

Città del Veneto sud-orientale, situata in provincia di Padova, ai piedi di un colle calcareo che si innalza isolato nella pianura a sud-est dei colli Euganei. È un fiorente centro agricolo e manifatturiero. Sulla sommità dello sperone sorge la rocca medievale, mentre il centro storico si sviluppa sulle basse pendici del declivio. Gli interventi duecenteschi prima, quattro e cinquecenteschi poi, non hanno alterato il fascino del castello, detto Ca' Marcello, eretto tra l'XI e il XII secolo e arredato con pregevole mobilio rinascimentale.

 Altrettanto interessante è il principale luogo di culto della città, il duecentesco Duomo Vecchio, dedicato a santa Giustina, che nelle sue forme rivela il passaggio dallo stile romanico a quello gotico. Belle tele di Palma il Giovane sono ospitate nel Santuario delle Sette Chiese, che è costituito di sei cappelle disegnate da Vincenzo Scamozzi nel 1605.
 Abitanti: 17.570 (2005).

  Monselice 
Arte - Storia - Natura

Testi di Riccardo Ghidotti 

L’antica Monsilicis, abitata fin dall’età del bronzo e in epoca romana, è conquistata nel VII secolo dai Longobardi, come narra Paolo Diacono. Nel XII secolo diviene libero comune e in seguito viene occupata da Ezzelino da Romano, luogotenente dell’Imperatore Federico II di Svevia.
 
Nel secolo XIV la città è oggetto di contesa tra le politiche espansionistiche di Cangrande della Scala e dei Carraresi e assume un aspetto militare di cui conserva ancora segni consistenti, tanto da essere oggi inserita nel novero delle Città Murate del Veneto.
 
Nel 1405 Monselice entra a far parte del territorio della Repubblica di Venezia e diviene centro di soggiorno e residenza per famiglie patrizie come i Marcello, i Duodo, i Nani, i Pisani,  i Contarini.
 
Nel ‘400 e ‘500 la struttura medievale della città si arricchisce di elementi rinascimentali.

Nel ‘600 il centro si abbellisce di componenti barocche dagli elementi decorativi in trachite, pietra locale estratta dalle cave presenti in parecchi punti del colle della Rocca.
 
L’attività estrattiva ha il suo massimo sviluppo nel ‘700, come anche la lavorazione dell’oro in cordoncini intrecciati in sottilissimi fili, il famoso manin d’oro.
 
L’ ‘800 è un secolo di notevole sviluppo industriale testimoniato, tra l’altro, dall’apertura di un’importante filanda di seta. 
Nel ‘900 e in particolare nel secondo dopoguerra la città diventa il centro del commercio per l’intero territorio della Bassa Padovana.

 

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