Storia
di Monselice
Città
del Veneto sud-orientale, situata in provincia di Padova, ai piedi
di un colle calcareo che si innalza isolato nella pianura a
sud-est dei colli Euganei. È un fiorente centro agricolo e
manifatturiero. Sulla sommità dello sperone sorge la rocca
medievale, mentre il centro storico si sviluppa sulle basse
pendici del declivio. Gli interventi duecenteschi prima, quattro e
cinquecenteschi poi, non hanno alterato il fascino del castello,
detto Ca' Marcello, eretto tra l'XI e il XII secolo e arredato con
pregevole mobilio rinascimentale.
Altrettanto interessante è il principale luogo di culto
della città, il duecentesco Duomo Vecchio, dedicato a santa
Giustina, che nelle sue forme rivela il passaggio dallo stile
romanico a quello gotico. Belle tele di Palma il Giovane sono
ospitate nel Santuario delle Sette Chiese, che è costituito di
sei cappelle disegnate da Vincenzo Scamozzi nel 1605.
Abitanti: 18.180 (2008).
Arte - Storia - Natura
Testi di Riccardo Ghidotti
L’antica
Monsilicis, abitata fin dall’età del bronzo e in epoca
romana, è conquistata nel VII secolo dai Longobardi, come narra
Paolo Diacono. Nel XII secolo diviene libero comune e in seguito
viene occupata da Ezzelino da Romano, luogotenente
dell’Imperatore Federico II di Svevia.
Nel secolo XIV la città è oggetto di contesa tra le politiche
espansionistiche di Cangrande della Scala e dei Carraresi e assume
un aspetto militare di cui conserva ancora segni consistenti,
tanto da essere oggi inserita nel novero delle Città Murate del
Veneto.
Nel 1405 Monselice entra a far parte del territorio della
Repubblica di Venezia e diviene centro di soggiorno e residenza
per famiglie patrizie come i Marcello, i Duodo, i Nani, i Pisani,
i Contarini.
Nel ‘400 e ‘500 la struttura medievale della città si
arricchisce di elementi rinascimentali.
Nel ‘600 il centro si abbellisce di componenti barocche dagli
elementi decorativi in trachite, pietra locale estratta dalle cave
presenti in parecchi punti del colle della Rocca.
L’attività estrattiva ha il suo massimo sviluppo nel ‘700,
come anche la lavorazione dell’oro in cordoncini intrecciati in
sottilissimi fili, il famoso manin d’oro.
L’ ‘800 è un secolo di notevole sviluppo industriale
testimoniato, tra l’altro, dall’apertura di un’importante
filanda di seta.
Nel ‘900 e in particolare nel secondo dopoguerra la città
diventa il centro del commercio per l’intero territorio della
Bassa Padovana.
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